Studio Legale Campiotti Mastrorosa

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Diritto Civile

L’amministratore condominiale revocato non consegna i documenti?

TRIBUNALE DI VARESE, ORDINANZA N. 1072/2025 DEL 28.02.2025 –

Lo Studio Legale Campiotti Mastrorosa si è recentemente occupato del caso di un Condominio, il cui amministratore uscente si rifiutava di riconsegnare la documentazione condominiale.

La signora X ricopriva la carica di amministratrice del Condominio, assistito dallo Studio Legale, sino al 20.03.2024, giorno in cui i condomini avevano deliberato la sua revoca dall’incarico.

L’amministratrice uscente consegnava solo una parte della documentazione e, al contempo, si impegnava alla restituzione di quanto ancora a sue mani. Tuttavia, nonostante svariati solleciti, a distanza di mesi, non aveva provveduto alla riconsegna della stessa.

Tale situazione creava problematiche di non poco conto all’ente condominiale. Infatti la mancata messa a disposizione dei documenti – siano essi contabili, amministrativi, bancari o contrattuali – paralizza la corretta gestione amministrativa del condominio. Tanto che, l’amministratore subentrato, vista la frammentarietà delle evidenze documentali, riusciva a ricostruire solo parzialmente la situazione patrimoniale dell’ente.

Ben si comprende come, nel caso di specie, l’assoluta impossibilità di conoscere e quindi provvedere ai pagamenti di eventuali debiti, esponeva il Condominio, i condòmini e lo stesso amministratore a gravi conseguenze e responsabilità (es: interruzione di servizi e azioni giudiziarie per inadempimento).

In una simile situazione, peraltro, non era possibile conoscere, e quindi far valere, eventuali crediti del Condominio nei confronti di soggetti terzi.

Per tali ragioni, il Condominio invocava la tutela cautelare urgente e atipica e, pertanto, proponeva ricorso ex art. 700 c.p.c..

Con ordinanza n. 1072/2025 del 28.02.2025, il Giudice del Tribunale di Varese, ritenuti sussistenti il fumus boni iuris e il periculum in mora, presupposti indefettibili per la concessione del provvedimento d’urgenza, accoglieva il ricorso presentato dal Condominio.

Per quanto riguarda il fumus boni iuris il Giudice affermava che “alla cessazione dell’incarico, l’amministratore è tenuto, secondo l’art. 1129 co. 8 c.c., alla consegna di tutta la documentazione in suo possesso afferente al Condominio e ai singoli condomini ed a eseguire le attività urgenti al fine di evitare pregiudizi agli interessi comuni senza diritto ad ulteriori compensi”. Dalla documentazione prodotta, risultava raggiunta la prova della sussistenza del diritto del Condominio ricorrente ad ottenere, dall’amministratrice uscente, la consegna dell’integrale documentazionein suo possesso relativa alla gestione dell’ente.

Sul periculum in mora,nell’ordinanza si legge che “la gestione del Condominio è, di fatto, ostacolata a causa dalla mancata disponibilità della documentazione amministrativa e contabile e l’irreparabilità del pregiudizio è data dalla circostanza della sua non agevole commisurabilità nel rilievo che tale situazione di impasse potrebbe protrarsi ancora per molto tempo”.

Veniva così ordinata la riconsegna della documentazione trattenuta indebitamente con condanna alle spese a carico della parte convenuta.